CARLOMARIA CORRADIN BIOGRAPHY
FREELANCE
PHOTOGRAPHY

was born in Parma 45 years ago but have lived and grown up in Cittadella (PD).
I graduated at the scientific college and later I achieved a degree at the European Institute of Design in Milan, choosing the photographic specialization which gave me the opportunity to make contact with several well known photographers and typographers.
My approach to photography happened many years ago precisely with a present I received on the occasion of my holy communion. The present was an old Agfa compact with no real value except for the film used which was a 135 and not the pocket 110,more suitable for an eight year old child.
There were 3 reasons that captured my attention, and made me think that photography is a very fascinating world. The first reason , the most unusual was the smell of the camera and the film.
The second was the very precise sound due to the mechanic and the optic ring, and lastly the inverse proportionality between time and diaphragm and between negative and positive. A nostalgic note worth mentioning “the smell of the camera”: with the invention of the digital photography the smell of the camera is no longer the common denomination as it was with the old style photography, and was also the common link to all the cameras produced around the world, with no distinction of brand and model . It is thanks to my “holy communion” and the “smell of the camera” that even today while rummaging through the thousands of photos I have, I realised that even the worst is never banal since it was taken with intention for me to improve…… always

BIOGRAFIA CARLOMARIA CORRADIN
FOTOGRAFO FREELANCE

Sono nato a Parma 45 anni fa ma vissuto e cresciuto a Cittadella (PD), praticamente da sempre.
Ho conseguito la maturità scientifica e successivamente, un diploma di laurea allo I.E.D. (istituto europeo di design) a Milano,
scegliendo l’indirizzo fotografico,venendo cosi a contatto con numerosi fotografi e stampatori più o meno conosciuti nel mondo.
Il mio avvicinamento alla fotografia è avvenuto comunque molti anni prima e precisamente con il regalo della mia “prima comunione”: una vecchia Agfa compatta di nessun pregio o vanto se non quello di usare la pellicola 135 e non la pocket 110,
certamente più adatta ad un bambino di otto anni.
Ci furono 3 cose che da subito carpirono la mia attenzione e che mi fecero pensare ad un mondo estremamente affascinante:
la prima e la più insolita fu “l’odore della camera e del film”, poi venne il “suono di estrema precisione” dato dai meccanismi e dalle ghiere delle ottiche e,in fine, il rapporto inversamente proporzionale fra tempi e diaframmi e fra negativo positivo.
Una nota nostalgica merita “l’odore della camera” che con l’ avvento della fotografia digitale ha smesso di essere il denominatore comune della fotografia “vecchia maniera” e che, indistintamente da marca e modello, legava tutte le macchine fotografiche del mondo.
Grazie quindi alla mia “prima comunione” e “all’odore della camera” che ancor oggi, frugando fra le tante migliaia di foto, mi accorgo che anche la più “brutta” non è mai banale perché pensata con l’intenzione di migliorarmi….sempre.